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Il Carnevale di Venezia

Il Carnevale di Venezia: un po’ di storia

Il Carnevale di Venezia è una delle attrazioni più famose della città lagunare, capace di attirare curiosi, turisti e appassionati da tutto il mondo.

La sua è una storia capace di attraversare i secoli e di non perdere neanche una briciola del suo fascino.

In questo articolo ricostruiremo un po’ della storia del Carnevale veneziano.

Il Carnevale di Venezia: una storia lunghissima

Un editto del Senato della Serenissima risalente al 1296 cita per la prima volta il Carnevale e lo definisce “una festa popolare”.

Ma le prime testimonianze riguardanti questa festa risalgono a una ventina di anni prima, al 1271, quando si hanno notizie di botteghe artigiane impegnate a produrre maschere e di manuali sulla tecnica di costruzione delle maschere (dei tutorial ante-litteram, insomma).

La festa di Carnevale con il passare del tempo acquista sempre maggiore importanza, arrivando nel Settecento ad acquistare fama internazionale e attirando nobili, viaggiatori e avventurieri a Venezia, alla ricerca di avventure, trasgressione, leggerezza e divertimento.

La città, con i suoi canali, le sue strade, le sue calli si trasforma in un palcoscenico in cui l’anonimato garantito dalle maschere e dai costumi rende tutto possibile.

Lo spirito libertino nel corso dei secoli ha vinto sempre sulla morale e sulle regole religiose e ha reso, grazie all’anonimato delle maschere, tutti uguali, come avveniva nei Saturnali romani, feste in cui a comandare erano gli schiavi e gli ultimi, in uno rovesciamento dello status quo.

È forse questo il motivo del successo di questa festa.

Questa atmosfera libertina era rappresenta anche dal fatto che solo durante il Carnevale e in alcuni ambienti dedicati, chiamati Casini e Ridotti, a Venezia veniva consentito il gioco d’azzardo.

In questi luoghi si poteva entrare solo mascherati. Questo valeva per tutti tranne che per quelli che oggi chiameremmo croupier, nella maggior parte dei casi nobili decaduti che venivano chiamati Barnabotti, perchè erano soliti incontrarsi in campo San Barnaba.

A concludere l’esperienza del Carnevale fu, nel 1797, l’occupazione napoleonica, prima, e quella austriaca poi. Gli occupanti bandirono e interruppero i festeggiamenti per paura che potessero trasformarsi in occasioni di disordini popolari e di ribellione.

Nel 1979 il Carnevale di Venezia torna alla ribalta grazie all’impegno di alcune associazioni cittadine in collaborazione con alcune prestigiose istituzioni veneziane come il Teatro La Fenice e la Biennale.

Le maschere del Carnevale

Lo abbiamo già detto, sono le maschere le grandi protagoniste del Carnevale veneziano.

Tra quelle più famose c’è la Bauta, un travestimento usato solo a Venezia e composto da un mantello nero e un tricorno nero a coprire una maschera bianca.

La Bauta era indossata sia da uomini che da donne e assicurava il totale anonimato. La forma della maschera, infatti, permetteva di poter mangiare e bere senza doverla mai togliere e lo spazio ristretto per il naso serviva a mascherare anche la voce.

Le donne si travestivano anche da Moretta. Si tratta di una maschera di velluto, con cappellino e veletta. 

La particolarità di questo travestimento era la necessità di reggere la maschera con un bottone tenuto in bocca. 

Questo rendeva il personaggio e il suo interprete “muto”.

Il Carnevale di Venezia: tradizioni e spettacoli

Tradizione vuole che il primo giorno di Carnevale inizi con il Liston, una passeggiata in cui le maschere mettono in mostra i loro sfarzosi costumi. Questa “sfilata”, in origine, avveniva in Campo Santo Stefano, dove era collocata una lista selciata, liston appunto.

Poi si trasferì in Piazza San Marco, sotto le Procuratie Vecchie, dove le maschere si mostravano per attirare l’ammirazione di tutti.

Una delle tradizioni legate al Carnevale era quella del Taglio della Testa del Toro.

Il Giovedì Grasso, in Piazza San Marco, si allestiva una macchina in legno per i fuochi d’artificio e un corteo di fabbri e macellai trascinavano tre buoi inghirlandati davanti al Doge che tagliava la loro testa, nel tripudio dei veneziani.

Oggi il Taglio della Testa del Toro viene ricordato con maschere e carri allegorici.

Ad aprire i festeggiamenti del Carnevale in piazza San Marco è il Volo dell’Angelo.

Fu un giovane funambolo turco il primo protagonista di questo evento nel Cinquecento.

L’acrobata, con il solo aiuto di un bilanciere, arriva in cima al Campanile di San Marco, camminando sopra una corda che partiva da una barca ancorata e arrivando alla balconata del Palazzo Ducale dove porse omaggio al Doge.

Il primo sabato di Carnevale si svolge un corteo acqueo che accompagna dodici ragazze dalla chiesa di San Pietro di Castello fino a piazza San Marco. 

È la Festa delle Marie che ricorda ricorda il salvataggio, avvenuto nel 942, di alcune donne veneziane rapite dai pirati.

Per celebrare quella vittoria ogni anno la Serenissima selezionava 12 ragazze in età da marito, due per ogni sestiere, a cui veniva fornita una dote offerta dalle famiglie patrizie.

In piazza San Marco viene poi proclamata la più bella tra le dodici Marie.

Avete mai partecipato al Carnevale di Venezia? Raccontateci la vostra esperienza nei commenti.

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